Al rientro dalla pausa Natalizia abbiamo letto un comunicato del Coordinamento Gruppo Banco Bpm delle OO.SS. che tratta - legittimamente - del tema dell'armonizzazione delle forme di "Welfare assistenza e "Welfare previdenza" all'interno del Gruppo. In sintesi il volantino, evidenziando le differenze ancora esistenti, richiede con forza a BancoBpm di avviare un confronto. Nella seconda parte del 2023 numerose altre comunicazioni hanno riguardato lo stesso argomento. Pur potendolo fare, non le abbiamo commentate e continueremo a non farlo benché anche quest'ultimo comunicato evidenzi come nel Banco Popolare pre fusione il tema armonizzazione non dovesse essere ritenuto prioritario, convivendo, ad oggi, almeno 4 diversi trattamenti diversi e 3 "Legal Entity" . Non è nostro compito entrare nel merito dei contenuti e delle proposte formulate. Sarà ovviamente nostro "dovere" tutelare al massimo i nostri associati e il modello derivante dalla nostra storia: in tal senso abbiamo in più occasioni dichiarato la nostra disponibilità ad interventi che valorizzino la CMA. Ciò che lascia però perplessi è il tono di alcune comunicazioni che impone una puntualizzazione.
In particolare, un passaggio del comunicato dell'8 gennaio che citiamo: "Abbiamo scoperto molte cose che quest'azienda...ha sempre tenuto ben nascoste......ad esempio che quest'ultima versa annualmente alla CMA una percentuale del 2,60 della RAL ai pensionati soci dell'ex mondo BPM...."
Francamente è paradossale che il sindacato "scopra" qualcosa che da decenni è nei regolamenti e nei bilanci della Cassa. Cassa di cui 11 quindicesimi del Consiglio Direttivo sono espressi dalle stesse organizzazioni sindacali; i cui bilanci e i regolamenti stanno regolarmente sul sito di CMA e chiunque li può vedere senza bisogno di indagini particolarmente sofisticate!
Ammesso e non concesso che le analisi comparative debbano basarsi solo sui costi per la banca, vorremmo sommessamente ricordare che la Cassa Mutua di Assistenza non è una furbata escogitata "col favore delle tenebre" per sottrarre risorse a qualcuno, ma una forma avanzata di welfare, che da 80 anni è apprezzata da dipendenti e quiescenti, basata sulla solidarietà intergenerazionale e di reddito (chi guadagna di più paga di più), strettamente legata alla cultura e alla tradizione cooperativistica delle Banche Popolari.
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